Parte 1 - La logica dei compiti a casa - Nando Ioppolo
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Con questa prima parte inizia un ciclo di articoli composti nel loro complesso di 3 parti.
Questi articoli sono la trascrizione di una serie di video disponibili nel canale YouTube : @circolodegliscipioni.
Ripubblico in questa sede questi contenuti preziosi datati 2012, realizzati da Nando Ioppolo (Avvocato ed Economista), perché li ritengo attuali e fondamentali per una più ampia prospettiva economica-geopolitica-sociale dei nostri tempi.
Ringrazio Nando Ioppolo per quello che ha portato a tutti, in onore al suo contributo voglio ringraziarlo e salutarlo ovunque adesso sia, so che le sue "battaglie" per dar luce nell'oscurità dell'ignoranza non sono state vane.
Purtroppo non è più qui con noi ma grazie alle sue parole possiamo ispirarci è liberarci dal senso di impotenza che ci pervade per poter organizzare alla luce di nuovi assunti un movimento coscienziale più libero dal condizionamento ricevuto.
Questo insieme ad altri è solo un seme, spetta a noi coltivarlo in noi stessi tutti i giorni per essere partecipi di un cambiamento rivoluzionario ormai in corso.
Cit. The Matrix :
"Immagino che in questo momento ti sentirai un po' come Alice che ruzzola giù per la tana del bianconiglio. lo leggo nei tuoi occhi. Hai lo sguardo di un uomo che accetta quello che vede solo perché aspetta di risvegliarsi, e curiosamente non sei lontano dalla verità.
Adesso ti dico perché sei qui. Sei qui perché intuisci qualcosa che non riesci a spiegarti. Senti solo che c'è. È tutta la vita che hai la sensazione che ci sia qualcosa che non quadra nel mondo. Non sai bene di che si tratta, ma l'hai percepito. È un chiodo fisso nel cervello, da diventarci matto. E questa sensazione ti ha portato da me. Tu sai di cosa sto parlando: di Matrix.
Ti interessa sapere di che si tratta? Che cos'è?
Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra o quando accendi il televisore. Quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.
Quale verità?
Che tu sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri. Sei nato in catene. Sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore. Una prigione per la tua mente.
Nessuno di noi è in grado, purtroppo, di descrivere Matrix agli altri. Dovrai scoprirlo con i tuoi occhi che cos'è.
È la tua ultima occasione. Se rinunci, non ne avrai altre. Pillola azzurra: fine della storia. Domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa: resti nel Paese delle
Meraviglie e vedrai quant'è profonda la tana del Bianconiglio.
Ti sto offrendo solo la verità. Ricordalo. Niente di più.
Fonte : https://youtube.com/@circolodegliscipioni?si=9oUN2NOx0NDTx4nn
Video qui : https://youtu.be/664ecrazFvs
Successivi
Parte 2 - Come funziona il Capitalismo - Nando Ioppolo
Parte 3 - Ricapitolando - Nando Ioppolo
🛑 La Natura della Crisi: Non per Tutti
In questo agosto 2012, è opportuno fare alcune puntualizzazioni, poiché quanto sta accadendo ha superato la soglia dell'incredibile. È necessario usare un po' di buon senso per individuare la realtà dei fatti. Siamo in una grave crisi economica, ma forse non è chiaro che questa crisi non è la crisi di tutti.
È certamente la crisi delle maestranze, della piccola e media impresa e delle famiglie in generale, ma non è la crisi delle banche, della finanza, dei trust o dei ceti possidenti. Chi possiede ingenti patrimoni (500 appartamenti, 50 milioni investiti) risente della crisi solo in modo relativo.
Per i possidenti, ciò che conta è la valorizzazione e la preservazione dei loro cespiti (beni mobili e immobili) nel tempo, e questo è desiderato a qualsiasi altrui costo. Se per raggiungere questo obiettivo è necessaria una forte recessione o una stretta sulla popolazione (come la negazione della chemioterapia negli ospedali in Grecia), per loro va bene.
🏦 La Speculazione Istituzionale e l'Impatto Politico
La Deutsche Bank e i CDS
Per comprendere meglio il contesto, ci sono due "chicche" da considerare.
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Scommettere contro i Paesi: La Deutsche Bank ha scommesso sui CDS (Credit Default Swap), ovvero certificati assicurativi sul fallimento di Stati come Grecia, Italia e Spagna. La banca ha interesse che le probabilità di fallimento di questi paesi aumentino, perché così aumenta la quotazione dei certificati assicurativi acquistati.
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Condizionamento Politico: Questa speculazione condiziona la politica della Merkel, che deve tenere conto della Deutsche Bank, la quale è interessata all'aumento delle probabilità di fallimento dei paesi in crisi.
L'Allargamento della Disparità Economica
Cosa è accaduto negli ultimi 25 anni?
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L'1% più ricco della popolazione ha triplicato la propria ricchezza.
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Il 99% restante ha dimezzato la propria ricchezza.
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Il 50% più povero di quel 99% ha ridotto la propria ricchezza di tre volte (maestranze, famiglie, lavoratori, pensionati, piccoli commercianti e piccole imprese).
Questi numeri parlano da soli. Ci si chiede come sia possibile che le egemonie economiche attuali sortiscano un "effetto collaterale" così devastante e regressivo.
💸 Le Due Vere Cause del Debito Pubblico
Qual è il senso di questa situazione e da cosa dipende il debito pubblico? Il debito dipende dal fatto che le entrate sono inferiori alle uscite.
1. Detassazione ed Evasione dei Super-Ricchi
Prendiamo il caso greco: 1000 Greci più ricchi detengono il 40% della ricchezza greca e, essendo spesso con doppio passaporto, non pagano tasse in Grecia.
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Accusare la Grecia di clientelismo o spese eccessive, quando i politici coprono la detassazione dei super-ricchi che è la causa del debito, non è credibile.
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In pratica, lo Stato si trova a chiedere in prestito ad usura ai ricchi ciò che questi dovrebbero pagare come tasse.
2. Saggi di Interesse Usurari
Il saggio di interesse del debito pubblico, e in generale tutti i tassi, dovrebbero essere i più bassi possibili, poiché un tasso alto drena risorse dai consumi e dagli investimenti.
- Il Cartello Interbancario: Il saggio di interesse non è fissato dal libero mercato, ma dagli accordi di Basilea 2 e 3, che sono cartelli interbancari. Questi accordi fissano il tasso al più alto valore possibile nell'interesse del cartello, danneggiando tutte le economie capitalistiche.
Il Modello Giapponese come Soluzione
Lo Stato potrebbe fissare autonomamente il saggio di interesse. In Giappone, lo Stato colloca forzosamente i Bond (titoli di Stato) presso le banche che operano nel territorio, a un tasso inferiore all'1% (0.50-0.75%). Questo è il "costo della licenza bancaria".
- L'Italia paga circa 85 miliardi l'anno di interessi. Se adottasse il modello giapponese, questa cifra si ridurrebbe a 5-15 miliardi, buttando nella spazzatura 70 miliardi l'anno che, capitalizzandosi, ingrandiscono il debito.
Il nostro debito pubblico dipende, quindi, dalla detassazione dell'1% più ricco e dai saggi di interesse bancari elevatissimi.
💰 Il Paradosso dei CDS e dello Spread
Mentre il Giappone colloca forzosamente i Bond a basso tasso, l'Italia (e la Grecia) chiede "per piacere" ai ricchi di comprare i titoli.
La Scommessa contro lo Stato
Quando i Bond sono collocati sul libero mercato, operano grossi operatori speculativi che hanno interesse a far salire il saggio di interesse.
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La Goldman Sachs inventa i CDS, assicurando contro il fallimento degli Stati (un assurdo teorico, come assicurare contro i meteoriti).
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Se lo Spread è a 500 punti (5%), significa che c'è la possibilità teorica del 5% che l'Italia fallisca, e chi vuole assicurarsi paga il 5% acquistando un CDS.
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Paradosso: Nessun acquirente di Bond si compra un CDS, ma il prezzo dei Bond ne tiene conto, consentendo a chi li acquista di intascarsi la differenza (il margine).
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Azione Speculativa: Chi compra CDS non compra Bond, e chi compra Bond non compra CDS. I primi sono speculatori rialzisti sui CDS (come la Deutsche Bank), i secondi sono cassettisti avari e approfittatori.
È un assurdo tecnico e legale consentire l'acquisto di assicurazioni (CDS) senza possedere il bene assicurato (il Bond), poiché si crea un incentivo diretto a far fallire il bene stesso.
Noi consentiamo che questo accada, con un costo per lo Stato di circa 70-75 miliardi ogni anno.
🤦 I Sacrifici Recessivi: L'Inganno dello Spettacolo
Si dice che i sacrifici servono a rassicurare i mercati, migliorando il rapporto debito/PIL, ma è una messa in scena:
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L'Importo Ridicolo: Per rimborsare una parte significativa del debito, sarebbero necessarie manovre da 115 miliardi l'anno. Le manovre reali sono da 10-40 miliardi.
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Rallentare, non Risolvere: Questi sacrifici stanno semplicemente rallentando la velocità di aumento dell'indebitamento, non risolvendolo.
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Il Boomerang della Recessione: Il presidente di Standard & Poor's nel 2012 sgridò il governo Monti: i sacrifici popolari sono recessivi, e la recessione (calo del PIL) riduce le entrate fiscali, trasformando il miglioramento immediato in un boomerang che peggiora il rapporto debito/PIL poco dopo.
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L'Ammissione: Di fronte alle critiche, il governo ha risposto: "Qualcosa, però, nell'immediato andava pur fatto," ammettendo che i sacrifici servono solo a "fare scena" per rassicurare i "farabutti" dei mercati.
I Sacrifici Che Funzionano
I soli sacrifici che non sono recessivi sono quelli gravati sui ceti possidenti (l'1%):
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Se togli 100 a chi consuma il 100% del suo reddito (il popolo), si hanno effetti recessivi.
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Se togli 100 a chi consuma l'1 per 10.000 del suo reddito (il ricco), si riducono solo i risparmi, ma non i consumi, quindi non ci sono effetti recessivi.
Il 90-80% più povero della popolazione non deve fare sacrifici, deve farli soltanto l'1% più ricco, ma le alleanze politiche impediscono questo
📉 I Sacrifici Recessivi: Un Boomerang Controproducente
Quindi, praticamente, stiamo dicendo che noi facciamo dei sacrifici recessivi controproducenti semplicemente per tranquillizzare i mercati. Ma i mercati non si tranquillizzano, come hanno detto Standard & Poor's e Moody's, perché i sacrifici recessivi sono un boomerang.
Tecnicamente, chi conosce gli strumenti economici sa che in base al moltiplicatore keynesiano, quando i consumi calano di 100, il calo complessivo della domanda è circa 3, 4 o 5 volte quel coefficiente (sia per l'espansione che per la recessione).
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Sacrifici Popolari per 100: Comportano un crollo del PIL tra 300 e 500.
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Facciamo 400: Poiché almeno il 40% del PIL va in tasse, il 40% di 400 è 160 in meno di tasse che entrano per lo Stato.
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Risultato: Il fabbisogno fiscale dello Stato aumenta di 160. Per rimborsare 100, lo Stato si trova immediatamente con meno 160 di entrate, e nel frattempo si è fatto un danno di 400 alla collettività.
Alla faccia del "governo tecnico" che, pur sapendo che i sacrifici sono recessivi, afferma che "qualcosa andava pur fatto nell'immediato," toccando le pensioni, l'Articolo 18, o magari sacrificando la tredicesima e non garantendo più la cura gratuita al Pronto Soccorso (come accade negli Stati Uniti, dove chi non ha tessera sanitaria o soldi non viene curato). Questa è l'impostazione del ragionamento.
💰 Le Due Cause Reali dell'Indebitamento Pubblico
Quindi, il risultato è che il saggio di interesse funziona in modo tale che noi siamo indebitati perché chiediamo in prestito ad usura i soldi che non chiediamo come tasse.
1. La Detassazione dell'1% più Ricco
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Il Crollo dell'Aliquota Massima: La nostra aliquota massima era del 72% fino al 1982. Nel 1982 è stata diminuita al 43%.
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Il Caso Eclatante: Un ministro che guadagna, per esempio, 11-12 milioni di euro l'anno di reddito imponibile paga il 43% di imposta (in Francia era il 63% e ora è il 75%).
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L'Ingiustizia Fiscale: Sono trent'anni che l'1% più ricco paga il 43% di imposta, quando la sua segretaria paga il 38%. Questa è la "giustizia fiscale" italiana.
L'indebitamento pubblico dipende quindi dalla detassazione e dall'evasione dell'1% più ricco della popolazione, e dai saggi di interesse usurario pagati sul debito pubblico.
Facciamo due cifre:
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Interessi sul Debito Pubblico: 85 miliardi l'anno.
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Costo della Detassazione: La detassazione della fascia più alta costa qualcosa come 100-200 miliardi l'anno.
2. L'Ossessione per gli Sprechi e la Deviazione
Quanti sono gli sprechi della spesa pubblica? Sono difficilissimi da calcolare. Le stime più attendibili li fanno viaggiare tra i 25 e 50 miliardi l'anno.
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Puntare il Riflettore: Il risultato è che l'attenzione viene puntata sugli sprechi della spesa pubblica (25-50 miliardi), approfittando della confusione popolare sui grandi numeri.
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Ignorare il Vero Disastro: È facile parlare di "auto blu" o "minchiate" anziché parlare degli interessi sul debito pubblico e della detassazione dei ceti possidenti. Anziché guardare ai 250-300 miliardi di disastro causati da detassazione, privilegi fiscali e interessi usurari, si guarda ai 25-50 miliardi di sprechi.
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Il Segno Politico: Il riflettore illumina una parte della scena, lasciando nel buio il resto. Serve a distogliere l'attenzione dagli interessi bancari (85 miliardi) e dai privilegi fiscali.
🏦 Il Drenaggio della Ricchezza e Chi Compra i Politici
Il Costo Totale per la Nazione
Sommiamo gli oneri per gli interessi:
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Interessi Bancari Privati (2009): 130 miliardi (su 1720 miliardi di PIL, rimanevano 1590 miliardi).
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Interessi Debito Pubblico: 85 miliardi.
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Totale Drenato: 215 miliardi.
L'Italia che lavora si fa il "culo" per dare soldi a questi parassiti, ai quali non si chiede nemmeno di pagare le tasse.
La Domanda sul Potere
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I Politici: I politici sono ladri "per sé" o "conto terzi"? Sono terzisti del furto.
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Gli Acquirenti: Chi è che compra i politici venduti? La Finanza, i Trust e i Ceti Possidenti.
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Il Sistema: Il sistema piramidale delle corruttele serve semplicemente a fare in modo che il sistema si auto-mantenga e che la parte da integrare (la spesa pubblica) sia inferiore, garantendo gli interessi dell'élite.
🎯 Il Vero Scopo dei Sacrifici e del Mantra degli Sprechi
A cosa servono, dunque, i sacrifici recessivi e il mantra degli sprechi della casta?
Servono fondamentalmente a far passare la logica del contenimento indefinito delle retribuzioni e del Welfare, sviando l'attenzione dalla possibilità, invece, di tassare i ceti possidenti e, soprattutto, di contenere i rendimenti dei BTP. Questi sono i veri responsabili del nostro debito pubblico e del nostro deficit.
📉 L'Andamento Storico del Debito e la Svolta del 1981
Se osserviamo l'andamento del rapporto Debito/PIL, vediamo che:
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1972-1981: Il rapporto Debito/PIL si mantiene grosso modo intorno al 60%. Questo accadeva nonostante il sistema piramidale delle corruttele del Comitato di Affari (CAF, ovvero Craxi, Andreotti, Forlani) fosse già avviato e collaudato da quarant'anni.
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Post-1981: A partire dal 1981, il rapporto comincia a peggiorare al ritmo del 3-5% all'anno, fino a raggiungere il 124% e poi mantenendosi, tra lacrime e sangue bipartisan, tra il 110% e il 120% fino ai giorni nostri.
🏦 Il "Divorzio" tra Banca d'Italia e Tesoro
Cosa accadde di particolare nel 1981? Avvenne il cosiddetto divorzio tra la Banca d'Italia e il Tesoro.
Questo divorzio significò che la Banca d'Italia non rispose più al Ministro del Tesoro, né al Governo politico, né al Parlamento. Di conseguenza, essa rispose ai poteri forti. Questa "indipendenza" della Banca d'Italia servì in realtà a renderla dipendente dalle grosse banche della finanza italiana e internazionale.
La Natura Privata della Banca d'Italia
La Banca d'Italia non è un ente pubblico, bensì un ente privato (di interesse pubblico). Il suo capitale è costituito da 300.000 quote, di cui il 66% è nelle mani di Intesa e Unicredit, che sono a loro volta due Società per Azioni (SPA) private.
In sostanza, le banche private più grandi che dovrebbero essere controllate dalla Banca d'Italia sono invece le proprietarie della Banca d'Italia stessa.
🔪 Le Due Decisioni Suicida del 1981: Tasse e Tassi
Parallelamente al Divorzio, vennero prese due decisioni che hanno scardinato gli equilibri finanziari del Paese:
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Taglio dell'Aliquota Massima: Il Parlamento ridusse l'aliquota massima (lo scaglione massimo) dal 72% al 43%. Questa decisione si è rivelata devastante, portando all'attuale iniquità fiscale (per cui un manager paga il 43%, poco più della sua segretaria).
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Aumento dei Tassi BTP: Venne deciso di aumentare i tassi di rendimento dei BTP. Tra il 1973 e il 1981, i rendimenti medi dei BTP erano rimasti negativi (sotto lo zero in termini reali), alleggerendo il peso del debito pubblico.
Da quel momento in poi, invece, i rendimenti divennero positivi e fortemente positivi, con picchi che rappresentano un vero e proprio suicidio finanziario:
| Anno | Rendimento Effettivo (Segno +) |
|---|---|
| 1984 | +4,7% |
| 1994 | +4,4% |
| 1992 | +8,8% |
Questo suicidio finanziario accompagnò parallelamente il peggioramento esponenziale del nostro rapporto Debito/PIL.
🎭 La Distrazione Finale: Spread e Sacrifici Inutili
Di queste cose non si deve parlare.
Attualmente, i rendimenti effettivi dei nostri BTP (che tra il 2001 e il 2008 si sono mantenuti mediamente intorno all'1%) sono passati al +4-5% a causa dello Spread. Tali tassi avranno effetti devastanti sul rapporto Debito/PIL.
Ma cosa si fa? Si distoglie l'attenzione. Il faro viene puntato sul mantra degli sprechi della casta (abbiamo visto, solo 25-50 miliardi) e sui sacrifici popolari, che abbiamo ampiamente dimostrato essere recessivi e controproducenti.
💡 Come Uscire dalla Crisi: Le Tre Soluzioni Nascoste
Ma del resto, signori miei, cosa volete? Volete forse che si dica la verità? Dire la verità vorrebbe dire come si esce da questa situazione. È semplicissimo:
1. Il Collocamento "Giapponese" e Tassi Ridotti
La prima verità è il collocamento "alla giapponese": il collocamento forzoso dei Bond (BTP italiani) a un tasso ridottissimo (0,50% - 1%) presso tutte le banche che intendono operare in territorio nazionale. Se volessimo fare ancora meglio, basterebbe nazionalizzare e collocare i BTP esclusivamente presso le banche commerciali pubbliche.
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In questo modo, il debito pubblico ridiventa una partita di giro, poiché la figura del debitore (lo Stato) coinciderebbe con la figura del creditore (le banche pubbliche collocatarie).
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Obbligare le banche che operano in Italia a prendere i BTP a tasso dello 0,50-1% è la via per ridurre i tassi di interesse ed evitare lo "scacco indefinito dello Spread", che non ha nessuna ragione di esistere.
2. La Riforma Fiscale per l'1%
L'altra cosa da fare è modificare il nostro sistema tributario e sottoporre a tassazione "come si deve" i ceti possidenti: non il 30% più ricco della popolazione, ma l'1% più ricco della popolazione. È tutto lì il problema: l'1% più ricco contro il restante 99%.
🚫 Il Veto Politico contro la BCE e gli Eurobond
Chiarito questo, vediamo gli altri aspetti importanti. Si parla di Eurobond e si parla di BCE come prestatore di ultima istanza.
La BCE e l'Opposizione al Prestito Diretto
Dire che la BCE è prestatore di ultima istanza significa che attualmente essa presta euro all'1% (o ultimamente 0,75%) alle banche dell'eurozona. Una banca che volesse acquistare BTP italiani, ad esempio, li pagherebbe all'1% e si intascherebbe lo Spread (questa è la "pacchia" attuale).
Se modificassimo la regola statutaria e consentissimo alla BCE di prestare direttamente ai vari Tesori questi soldi, il problema sarebbe risolto alla radice. Se ne parla, ma non lo si fa.
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Il Motivo: Per l'Italia questo comporterebbe un risparmio di circa 70 miliardi (come il collocamento "alla giapponese"). Quegli 80 miliardi che lo Stato italiano risparmierebbe, li perderebbe di guadagnare il complesso di banche finanziarie che attualmente "si saziano con le nostre carni".
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La Scelta: Non si vuole fare un torto a queste grosse banche. Non se ne parla o si dice che non bisogna prestare direttamente per non "viziare" gli Stati.
Obbligare le Banche Indirettamente
Non è necessario che la BCE presti direttamente: si può agire indirettamente. Basterebbe semplicemente che le nostre banche vengano forzate ad acquistare i BTP senza Spread (come il collocamento forzoso), oppure che li ricompri la Banca d'Italia (che ultimamente deteneva il 3,5% dei BTP).
Queste soluzioni non vengono attuate.
L'Inutilità degli Eurobond e la Perdita di Sovranità
L'altra possibilità, gli Eurobond, è un discorso "molto brutto".
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Il Rischio: Si parla di garantirli con parte del patrimonio nazionale. Si rischierebbe, per la Grecia, di perdere il Partenone; per l'Italia, di perdere la Galleria degli Uffizi. Ciò rappresenta una perdita di sovranità nazionale.
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L'Assoluta Inutilità: Il problema del debito pubblico è in realtà un "non problema" che non ha ragione d'essere, se non nel contrasto di classe che esiste all'interno di questo nome generico e sintetico: Italia.
⚖️ Il Contrasto di Classe e le Due Italie
La complessità dell'Italia nasconde al suo interno la distinzione in classi sociali:
1. L'1% Elitario
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Composizione: Le banche, la finanza, i Trust e i ceti possidenti.
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Interesse: L'arricchimento avviene con la deflazione recessiva (tagli alla domanda interna) e la massima valorizzazione dei cespiti in euro.
2. Il 99% Produttivo
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Composizione: I ceti produttivi, le maestranze, le piccole e medie imprese (quelle esterne ai trust finanziari).
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Interesse: L'espansione in regime di inflazione controllata (con indicizzazione delle retribuzioni) e un regime vincolistico borsistico-valutario.
💶 L'Inganno dell'Euro e la Competitività Falsata
Per consentire l'espansione del 99%, oggi dovremmo avere un euro quotato almeno il 30% in meno.
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Euro Forte e Falso: L'Euro è forte e non in linea con i fondamentali dell'Italia (forse lo è per Olanda o Germania). La propaganda di regime dice che è bello avere l'euro forte, ma l'euro deve essere "vero", né forte né debole, ma allineato con i fondamentali del Paese.
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La Spudoratezza della Propaganda: Si ha la spudoratezza di dire che l'euro forte conviene perché "rende meno care le importazioni necessarie". Questa è una frase "infame".
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La Doppia Dannazione:
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Rende meno care anche le importazioni non necessarie, facendo sì che i beni fungibili (sostituibili con prodotti nazionali) diventino meno cari di quelli nazionali.
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Rincara tutte le nostre esportazioni, rendendo difficile la vita e mettendo in crisi il Nordest e la nostra impresa esportatrice (piccole e medie imprese).
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💰 Gli Obiettivi Opposti del Contrasto di Classe
A cosa serve la politica economica alle due fazioni?
👑 Cosa Vuole l'1% (i Parassiti)
L'1% vuole arricchirsi sempre di più, e ciò avviene se c'è la deflazione recessiva:
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Inflazione Bassa (Strozzando il Popolo): Tagli continui alla domanda interna (consumi popolari pubblici e privati) e alla spesa pubblica.
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Deregulation Totale: Per potere speculare e avere i migliori rendimenti possibili, scommettere al ribasso (anche contro l'azienda Italia) e scorrazzare per il pianeta.
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Euro Forte: Per valorizzare al massimo i cespiti in euro al momento del trasferimento all'estero.
In sintesi: Inflazione bassa, Deregulation, Euro forte, Deflazione recessiva.
👷 Cosa Serve al 99% (L'Italia che Lavora)
Al 99% serve l'espansione in regime di inflazione controllata con l'indicizzazione delle retribuzioni e delle pensioni.
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Stato Imprenditore: Serve il calmiere all'ingrosso (antitrust da parte del parastato), con uno Stato imprenditore che calmiere i listini per legge e materialmente (vendendo prodotti per rompere gli accordi di cartello).
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Rompere il Cartello Bancario: Serve un saggio di interesse basso, che si ottiene rendendo la Banca d'Italia pubblica e lasciando che il tasso di interesse sia deciso dal Governo/Parlamento, non dalle banche proprietarie della Banca d'Italia stessa. Questo serve anche a ridurre i mutui.
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Riforma Fiscale: Una riforma fortemente progressiva e patrimoniale (non l'IMU sulla prima casa con esenzione per le fondazioni bancarie).
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Regime Vincolistico Borsistico: Per impedire la speculazione bancaria: "vedere soldi, dare cammello" (niente credito per le operazioni di borsa), tassare le rivendite a breve distanza dall'acquisto e trattare bene i cassetti (investimenti a lungo termine).
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Euro "Vero" e Debole: Meglio se debole (avvantaggia le esportazioni più di quanto svantaggi le importazioni necessarie), ma comunque vero: svalutato progressivamente in corrispondenza del differenziale inflazione rispetto all'estero (es. se USA 2% e Europa 5%, svalutare l'euro del 3% per mantenere la competitività).
📚 Conclusione: L'Economia del Buon Senso
L'economia non è affatto difficile; basta seguirla con il buon senso.
Ci fermiamo qui, poiché nel prossimo artcolo varrà la pena spiegare una cosa molto più determinante e importante: come funziona in realtà il capitalismo.